L’antica civiltà di Rama tra leggenda e realtà

La città di Rama, secondo la leggenda, era un luogo di grande prosperità e bellezza, abitato da persone sagge e illuminate.

Si narra che fosse situata in una posizione strategica, circondata da montagne imponenti che la proteggevano dagli invasori.

Gli abitanti di Rama erano noti per le loro conoscenze avanzate in campo agricolo e per l’abilità nelle arti e nei mestieri.

Tuttavia, la città scomparve misteriosamente in una notte di tempesta. Alcuni dicono che fu distrutta da un cataclisma naturale, altri che fu sommersa dalle acque di un lago improvvisamente formatosi.

Qualunque sia la verità, della città di Rama non rimangono tracce visibili, ma solo racconti tramandati di generazione in generazione.

Oggi, gli appassionati di storia e di archeologia continuano a cercare indizi che possano confermare l’esistenza di Rama, esplorando la Valle di Susa con la speranza di riportare alla luce un frammento di quel passato leggendario.

La storia di Rama rimane un affascinante enigma che alimenta l’immaginazione di chi visita questi luoghi ricchi di storia e mistero.

Passeggiando lungo l’antica via Francigena nella frazione di Maometto a Borgone, si scopre un luogo affascinante, dove i massi circostanti portano segni di antiche tradizioni celtiche.

Varie incisioni a coppa scolpite nelle rocce attestano l’antica devozione agli dei e i riti propiziatori.

Proseguendo il cammino, si giunge a una radura dove è possibile ammirare un bassorilievo raffigurante un personaggio maschile frontale, dall’aspetto sproporzionato, con le braccia aperte e alzate, vestito con una tunica stretta in vita.

Dietro il corpo, si nota un mantello drappeggiato che scende dalle spalle e si raccoglie a sinistra, lasciando libere le braccia.

Sul lato destro, ai suoi piedi, si distingue un animale rivolto verso di lui, probabilmente un cane.

Le ipotesi, più o meno fantasiose, sulla città di Rama risalgono in realtà a fine ottocento, e precisamente al 1893, quando Matilde Dell’Oro-Hermil pubblicò uno strano libretto dal titolo “Roc-Maol e Mompantero (Sue leggende e suoi abitanti)”.

Questo libro posiziona la misteriosa città all’interno di un triangolo di terra tra Foresto, Chianocco e San Giorio, sulla base di una piantina che si fa risalire al 1764.

Secondo questa interpretazione Rama sorgeva alle falde del Roc-Maol (antico nome del monte Rocciamelone) e scomparse in seguito ad un’alluvione, o ad una forte scossa di terremoto.

Matilde Dell’Oro Hermil (1843-1927) nel libro coinvolge imperatori e contadini, dai frati dell’Abbazia di Novalesa a Dante Alighieri, dalle streghe del Pampalù a Victor Hugo, dai fantasmi a misteriose presenze aliene…

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